Mostre 2024
Vivere upeghese
La mostra fotografica “Vivere da Upeghese”, presenta una serie di fotografie che vanno dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del Novecento. Si tratta di immagini, scattate in studi fotografici della Riviera Ligure o a Upega, che illustrano la vita degli Upeghesi in quegli anni, una vita semplice e anche faticosa basata su un’economia di autosussistenza in cui le occupazioni principali erano rappresentate dalla pastorizia e dall’agricoltura. Molte delle fotografie sono scattate in Liguria a motivo della transumanza in quella Regione praticata dai pastori da tempo immemorabile. I settori di vita documentati dalle immagini sono:
- Pastorizia
- Agricoltura
- Attività artigianali
- Attività commerciali
- Trasporti
- Attività quotidiane
- Attività di svago,
- Vita religiosa
- Scuola
- Emigrazione stagionale
Alcune di queste fotografie ritraggono angoli di Upega rimasti pressochè immutati nel tempo fino ai nostri giorni, altre costituiscono testimonianze preziose di attività o di edifici ormai scomparsi, nonché del costume tradizionale e perciò acquistano un grande valore documentale.
Speriamo che la mostra possa essere colta soprattutto nel suo valore umano non solo da chi, come Upeghese può rivivere attraverso di essa ricordi propri o legati alla sua famiglia -e perciò coglierne un profondo senso affettivo- ma anche da tutti i Visitatori che potranno incontrarvi la testimonianza di una vita dura ma dignitosa dei cui frutti oggi tutti possiamo godere.
All’iniziativa “UpegArte” fanno capo diverse mostre annuali, che hanno preso l’avvio nel 2021. Crediamo che la bellezza sia una delle vie privilegiate del nostro tempo per raggiungere ed entrare in rapporto con le persone di ogni età.
Le mostre che organizziamo sono di solito tre: una fotografica, una di pittura e una a tema sacro.
La mostra fotografica è allestita all’interno di due locali altrettanto caratteristici e suggestivi: una prima sezione, in un ambiente all’interno della casa in pietra appena dietro il mulino comunitario che anticamente ha ospitato un follone, laboratorio per l’infeltrimento dei tessuti, con le pareti in pietra a vista; una seconda sezione all’interno di un’antica stalla di Via Santa Lucia, che ha conservato la sua architettura tradizionale.
La mostra di pittura (personale o collettiva) è ospitata nell’antico mulino comunitario situato sulla Via Provinciale, appena prima della “Locanda d’Upega”. L’architettura tradizionale dell’edificio in pietra, che conserva l’antico impianto di molitura all’interno, ne fa un ambiente molto suggestivo e particolarmente adatto alle esposizioni di questo genere d’arte.
Le due mostre prevedono l’esposizione di fotografie ed opere d’arte che possono essere anche acquistate dagli autori facendone richiesta.
La mostra a tema sacro è ospitata nella Chiesa parrocchiale. Si tratta di una serie di pannelli esplicativi che danno vita ad un percorso didattico, caratterizzato da uno stile divulgativo, finalizzato alla conoscenza dell’iconografia e dell’arte sacra cristiane.
Archivio mostre realizzate
2023
2022
2021
Dëntèle e pësitti
Si tratta di un’esposizione di merletti a fuselli, opera di Maria Pia Tarditi Perret Ravera. Il merletto a fuselli o al tombolo è un pizzo fatto a mano, diffuso in tutta Italia e in molti paesi europei. Con il termine tombolo si indicano sia il merletto in sé che lo strumento usato per realizzarlo. Il pizzo viene confezionato con filo di cotone, lino, seta, lana o fibre sintetiche, intrecciando i fili e fissandoli con spilli alla superficie del tombolo, un tamburo circolare imbottito. I fuselli sono i bastoncini sui quali vengono avvolti i singoli fili.
I merletti esposti in mostra
Sono tutti realizzati in sottile filo di cotone e il numero di fuselli impiegati varia da 10-12 nei più semplici a 200 nei più elaborati. I merletti sono stati realizzati tra XX e XXI secolo. In tutta l’area brigasca, e anche a Upega, il merletto a fuselli (di importazione) veniva impiegato per bordare il collo delle camicie femminili del costume tradizionale. In mostra ne sono esposti diversi esemplari, provenienti da collezioni private di Upega e della vicina Piaggia.